Da qualche tempo Bologna, pigra e sonnacchiosa da un punto di vista gastronomico, si sta finalmente destando da un lungo torpore. Ormai sono molte le realtà che da una parte interpretano con sapienza la tradizione e dall’altra offrono una cucina di ricerca con i crismi del gusto. Questa volta abbiamo condotto la nostra Volvo nella prima periferia, a Borgo Panigale, dove il giovane Alessandro Panichi è riuscito a stupirci con piatti di classe in cui delicatezza e creatività sono andati di pari passo con sapore e convenienza. Già, perché non guasta affatto trovare un ristorante elegante ospitato al piano nobile di una bella villa la cui storia risale al 1600 che con 45 e 50 euro (quattro o cinque portate) mette a disposizione degli eccellenti menu degustazione.
Sgranocchiando una superba varietà di pani abbiamo gradito l’omaggio di un ovetto di quaglia
Elegantissimi gli scampi con pinoli, polline e lavanda
Di grande impatto gustativo gli spaghetti affumicati con ostrica e limone salato, con la loro golosa mantecatura
Succulenta la rana pescatrice con crema di mandorle salate e bietola
Perfetto per cottura e sapori il piccione alla diavola con barbabietola e cicoria
Finale di classe con il semifreddo al gianduia, zabaione tiepido di caffè e panna alla fava tonka
Non manca una splendida piccola pasticceria
La carta dei vini è molto ben assortita e con ricarichi corretti. Il servizio di grande professionalità completa il quadro di un’esperienza da ripetere.