Lo spettacolo in una giornata di cielo terso a primavera è assicurato. Potete parcheggiare la vostra Volvo a poca distanza e fare due passi lungo il Porto Canale leonardesco: i colori e le suggestioni delle imbarcazioni d’epoca, l’aria vissuta dei pescherecci e la pittoresca semplicità delle casette vi accompagneranno in un breve delizioso tragitto fino alla Buca.
Abbiamo già scritto del locale attiguo, l’Osteria del Gran Fritto, accomunato dalla felice gestione di Stefano Bartolini. Questa volta ci concediamo l’ambiente più elegante e ovattato, una bella sala con la cucina a vista e qualche piatto più raffinato. Il pesce regna sovrano con qualche tocco di creatività (e volendo potete scegliere qualunque genere di cottura e pezzatura desideriate, qualora siate amanti del grande classico).
Noi siamo partiti con un bel benvenuto in cui lo sgombro affumicato e la dolcezza di una crema di cavolfiore convivevano felicemente
A seguire un apparente azzardo che rivela uno stimolante equilibrio nella sua sequenza di dolce, sapido e amarotico: canocchie fondenti, erbe di campo e crema di parmigiano
Succulenta grassezza ed estrema piacevolezza per i ravioli con ripieno liquido di trippe di baccalà, vero piatto gourmet
La felice opera si completa sorvolando sugli invitanti secondi (sarà per la prossima…) per godere appieno di un dessert eccellente come il gelato al miele con caffé, sale e spezie. Un lungo rincorrersi di divertenti sensazioni
Un’accoglienza cordiale e sorridente, la bella carta dei vini con qualche buon calice per chi voglia stare leggero e un conto corretto (sui 45 euro per i nostri piatti bevande escluse) fanno di questo locale una meta da consigliare senza indugio.