Treviso all’avanguardia: Undicesimo Vineria

Treviso, provincia quanto mai sonnacchiosa sotto il profilo gastronomico, inizia a dare i primi veri segni di risveglio. Da un lato il pubblico che comincia timidamente ad accorgersi che oltre la tradizione esiste un mondo da scoprire, dall’altro uomini coraggiosi come Regis Ramos Freitas e Francesco Brutto, i quali trasformano un (quasi) anonimo locale di periferia in una meta che è un peccato mortale perdere. Noi di Volvo amiamo le novità; se poi queste ci lasciano piacevolmente sbalorditi, allora è un piacere doppio potervele raccontare. Partiamo da un ambiente intimo, elegante e ben illuminato, per passare a un servizio felpato, di grande competenza e cordialità e arrivare poi a una cucina che non può lasciare indifferenti. Una lunga esperienza con Pier Giorgio Parini al Povero Diavolo di Torriana già lascia presagire uno stile di grande classe e una conoscenza molto approfondita della botanica applicata al palato. Di bello c’è però che Francesco Brutto non si rivela un satellite del famoso collega, perché, pur giovanissimo, ha già una mano tutta sua. Piatti diretti, pensati con pochissimi ingredienti (quasi mai più di tre) e un istinto che spinge su gusti spesso estremi e allo stesso tempo perfettamente comprensibili. Qui siamo oltre il concetto di equilibrio, semplicemente perché non serve più. Perciò andiamo direttamente sul gusto, che non sarà mai privo d’impatto.
Così si inizia con tre piccoli colpi di genio: il fegato di rana pescatrice, il cuore di palamita con salsa BBQ, il fegato di piccione con rapa, rose e basilico artico

und pescatrice und palamita und fegato piccione
Ostrica e ortensia, un passaggio di finezza tra velluti e tannini

und ostriche
Scampo, melagrana, stellina odorosa. Nulla è lasciato al caso, a partire dal caviale dello stesso crostaceo, le cui teste, succulentissime, vengono servite a parte nella loro bisque

und scampo und teste
Cipolla, fieno, avena e polipodio: grande concentrazione

und cipolla
Carota, silene, capperi e caffè: quando la semplicità si traduce in piacere

und carota
Nobile linearità per lo sgombro: mela, carpione, pomodoro verde e nasturzio

und sgombro
E poi una seppia, semplicissima, accompagnata alla “scarpetta” dei suoi occhi. Notevole.

und seppia und scarpetta seppia
Triglia, pinoli e ruta. Cottura perfetta ed eleganza

und triglia
I tortelli di anguilla, affumicati all’Hickory (un legno americano) sono un esempio di come la classe non si improvvisi. Pasta perfetta e ripieno succulento

und tortelli
Poi a un certo punto arriva un colpo di scena che da solo basta a far capire quanto talento e personalità in cucina siano inscindibili. Riso (non risotto, perché Francesco non lo manteca e non lo tosta anche se non ve ne accorgerete), ginepro fermentato, limone bruciato e abrotano. Acido e amaro che si inseguono e precipitano una sensazione che da scioccante si fa man mano curiosa e poi diventa incredibilmente completa. Di nuovo, oltre l’equilibrio. Buonissimo. E difficile.

und risotto
Soave grassezza, un inno alla gola le animelle con tagete al dragoncello e mela verde

und animella

Foglie: un intermezzo divertente (e gustoso): una foglia di origano grasso, una di una pianta tailandese (simile alla melissa), pasta di umeboshi e polvere di radici di carota, loro e bardana

und insalata
Stupendo il piccione con chulo, patate allo yuzu e sansho e incenso

und piccione
Altro grande piatto il topinambur, pu-er (estratto di tè fermentato e invecchiato), cavolo nero e noci

und topinambur
Sangue cagliato: estemporanea botta di gola a base di sangue di cinghiale in una zuppa di castagne. Squisito

und sangue cagliato
Sous-Bois: un piatto capolavoro sul finale. È dolce ma non troppo, per noi il dessert dell’anno! Mettete insieme un cremoso di cioccolato aromatizzato alle gemme di pino, succo di rosa canina, succo di foglie di ginepro, una cialda fatta solo di nocciole, un gel di lichene islandico, pan di spagna cotto a vapore bagnato nel succo di tartufo nero, porcini e un gelato di roiboos e chaga (un fungo che si trova sulle betulle). Nelle mani di uno che sa il fatto suo diventa qualcosa di davvero incredibilmente complesso e allo stesso tempo di una godibilità unica

und sottobosco 2
La scelta di menu degustazione è ampia: si va dai 45 euro (4 piatti) ai 110 (12 portate) passando per le 7 portate a 70. Con i vini in abbinamento (attenzione, la scelta è per nulla banale, quindi consigliata) si va dai 60 ai 160. Spesi sempre benissimo, senza dubbio alcuno!

UNDICESIMO VINERIA