Percorrendo strade in lungo e in largo a noi di Volvo piace scoprire nuovi luoghi del gusto, magari, come in questo caso, piacevolmente inaspettati. Non è semplicissimo infatti trovare un agriturismo “vero”, con i crismi di una produzione propria e in cui genuinità e ottima cucina si ritrovino in un matrimonio d’amore. Questo posto, defilata meta verde a pochi chilometri da Treviso, rappresenta una bella storia: il nome deriva da “far filò”, il ritrovarsi d’inverno nella stalla (essendo essa il punto più caldo), mentre i vecchi raccontavano storie e il resto della famiglia si dedicava ad altri lavori, dall’impagliare sedie a lavorare a maglia. Padre e figlio recuperano una struttura di metà 800 e la riportano in vita in un bel contesto bucolico. Il primo a sovrintendere l’azienda agricola, il secondo, 23 anni appena, a “giocare” in cucina con cognizione di causa, curiosità e tecnica da ristorante di tono. Va da sé che piatti e gusti sono nitidi e semplici, ma siamo ben distanti dalla media di locali del genere, in cui spesso la qualità non è quella promessa. A partire dal pane, Christian Fava è rigoroso e non transige su ingredienti e cotture.
Un benvenuto interessante, a base di verdure primaverili. Un gioco perfettamente riuscito sulle consistenze di carciofo, sotto, e asparagi marinati
Non poteva mancare un assaggio di soppressa di casa, goduriosa, servita con una versione di uova e asparagi in transito tra tradizione e innovazione
Molto interessante il risotto, che il cuoco ha chiamato “verde povero” ma tanto povero non è. Non ci sono soffritti, né tostatura, né mantecatura. Consistenza e sapori sono perfetti: ortiche, soppressa croccante e un tocco finale di Blu61, un notevole formaggio erborinato affinato nel raboso passito
Pura ghiottoneria nei bigoli, rigorosamente fatti in casa, al ragù di coniglio
Tra i secondi una intensa guancia di maiale servita con fragola candonga, polenta di Marano vicentino e porro carbonizzato
Splendidi sapori di un tempo per il pollo “in tecia” con erbette di campo
Per terminare un (riuscito) esperimento sulla consistenza della faraona, dal quale emerge una tecnica di grande spessore
Tra i dolci un assaggio della pasticceria fatta in casa, eccellente
Abbiamo chiesto di assaggiare un po’ di tutto, così non spaventatevi per le porzioni, abitualmente ben più generose.
La spesa media è sotto i 30 euro, per una qualità rara e un servizio sorridente. Non manca qualche buona bottiglia.
Se siete di passaggio da Treviso durante il fine settimana (ahimè è aperto solo venerdì, sabato e domenica), non perdetelo!