AGA, moderna passione

C’è qualcosa che accende e amplifica la gioia di un bel viaggio in montagna con la nostra Volvo V60 D5? La strada che dall’uscita della A27 Venezia Belluno va verso il Cadore passando per Longarone è l’ideale. Qualche rettilineo e poi le curve in mezzo a un panorama meraviglioso. Come quello di cui abbiamo goduto lungo il percorso per arrivare a San Vito, da Oliver Piras e Alessandra Del Favero al loro AGA. Già questo inverno eravamo stati bene, così la curiosità di provare il nuovo menu ci ha spinti a tornare. E abbiamo fatto bene. Qui non si viene per la cucina tradizionale, ma non abbiate paura. La spinta creativa e la voglia di sperimentare di questo giovane sardo adottato dai monti veneti si traducono in piatti che mettono insieme una tecnica formidabile, idee geniali e una consapevolezza piena del concetto di gusto. Così bisogna lasciarsi stupire, non da funamboliche invenzioni fini a se stesse, ma da piatti che sfidano l’equilibrio per condurre i sensi a nuove emozioni. Freschezza, pulizia e purezza con una grande passione per le erbe e le loro virtù in cucina. Non a caso Oliver cura amorevolmente il suo orto ai piedi delle vette…

oliver

Ed ecco un omaggio alla puccia, in una soffice versione al vapore con gel di crauti e cumino fresco

aga puccia
Ancora, il saor -18. Un 2.0 d’impatto per la trota marinata allo zenzero e cipolla agra, il tutto in forma di granita

aga -18
Che dire dei piccoli, squisiti “krapfin” con animelle e fichi? Quei bocconi che non vorresti mai abbandonare…

aga krapf

Cetriolo, anguria e consommé al macis, ad aprire il palato a un piatto esplosivo

aga macedonia
Rigatoni al succo di carciofi, uova di trota e stevia: qui il gioco si fa tosto, tra un amaro che ti stordisce, la pasta che tenuta al chiodo ti costringe ad assorbire e masticare con attenzione e la dolcezza della stevia che ti accarezza sul finale mentre il caviale scoppiettante ti regala il giusto contraltare del contributo sapido. Gran piatto!

aga carciofo
E dopo un piatto come i rigatoni cosa s’inventa il ragazzo per virare senza esitazione? Un salmerino al verde che resetta il palato con una nota fresca senza eguali

aga salmerino
Poi una sensazione affumicata, grassa e intensa con il crudo di manzo piemontese, maionese di mais, acetosella e polvere di scalogno bruciato. Bello.

aga tartare
Risotto vermut, alliaria e pepe verde. Altra giostra di amaro e piccante, da centellinare una forchettata dopo l’altra: davvero notevole.

aga risotto
La delizia: dashi di melanzane bruciate e sambuco con bottoni di melanzane

aga bottoni
Non si scende mai un attimo di tono. Da applauso la consistenza della faraona con carota confit e ginepro

aga faraona
Coppa di maiale, regina dei prati e alloro. Altra portata di grande suadenza.

aga maiale
Piccolo capolavoro all’ingresso dei dessert con il gelato al rafano, meliloto e melone

aga rafano

Pepe, levistico e mela verde di grandissima classe

aga croccante
Lascia una bocca stupendamente pulita il sorbetto alla resina di abete con fiori di pino

aga pino mugo
Si conclude con un altro gioco dolce: marshmallow albicocca e assenzio

aga molle
Sono quattro tavoli e sedici coperti e persone che sorridono, perché amano il loro lavoro e amano raccontarlo. Si spendono 73 euro per il menu degustazione di 7 portate, sui 60 alla carta.
Locale da non perdere!

AGA RISTORANTE